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Padre a 43 anni? Merito (anche) dell’ubichinolo

L’ubichinolo contribuisce ad aumentare la fertilità maschile perché migliora la qualità dello sperma: ecco il piccolo aiuto a cui si è affidato Andrea per realizzare il suo sogno di paternità.

Avevo gli spermatozoi poco vitali, poco mobili, insomma un po’ pigri. Non è che fossi infertile ma, come mi disse l’andrologo: “Andrea, è come se in un mondo in cui vince chi spinge sull’acceleratore, i suoi spermatozoi pretendessero di andare a fecondare l’ovulo di Arianna su un calesse trainato da due ronzini…”

Che colpo al cuore quella crudele metafora!

Arianna è mia moglie da dodici anni. Ci innamorammo ancora sui banchi del liceo, poi ci perdemmo di vista, per poi incontrarci di nuovo, quasi per caso, la sera della festa per il mio trentesimo compleanno. Quella notte l’antica fiamma non solo si riaccese, divampò letteralmente. Nel giro di un anno da quella serata magica eravamo diventati marito e moglie. 

Quando ci sposammo, non avevamo in progetto di fare subito dei figli. Ma, dopo qualche anno, arrivò il momento in cui ci guardammo negli occhi e capimmo che il momento era arrivato.

Come molte coppie sanno, all’inizio, quando passano i mesi e non c’è nessuna gravidanza, non ti preoccupi troppo. Del resto, i figli mica arrivano a comando! E poi tutto sommato eravamo ancora giovani.

Fu così che lasciammo perdere e decidemmo di pensare ad altro. Quando superammo i 40 anni, però, sia io che Arianna decidemmo di riprovarci. Perché altrimenti sarebbe stato troppo tardi.

Facemmo tutti gli esami e le analisi di rito. Io fui sottoposto allo spermiogramma e il risultato fu un mezzo disastro. Ero io il “colpevole”, o meglio, i miei spermatozoi lenti.

“Non posso fare nulla per velocizzarli?” – domandai allora all’andrologo.

“Tecnicamente no – mi rispose lui. “Per lo meno non può agire direttamente sugli spermatozoi. Può però migliorare la sua fertilità generale con l’ubichinolo.”

Chissà perché mi immaginavo delle punture da cavallo di qualche vitamina ricostituente. Ma il medico rise, rassicurandomi: “Non si preoccupi, si tratta di un integratore che non ha nessuna controindicazione né effetto collaterale. Ha mai sentito parlare del coenzima Q10?”

Certo, avevo visto quella sigla almeno mille volte sulle confezioni delle creme per il viso di Arianna. Ma non capivo cosa potesse c’entrare con la mia infertilità.

“Ecco, consideri che l’ubichinolo è la forma attiva di quella sostanza che viene abitualmente inserita nei cosmetici antirughe. Di norma viene prodotta dal suo corpo e si trova all’interno delle cellule. Ha varie funzioni, ma soprattutto – ed è per questo che a lei interessa – è un potente antiossidante: migliora la circolazione e combatte lo stress ossidativo che peggiora la qualità del liquido seminale.”

Il mio è così scadente?”

“Purtroppo sì, allo stato attuale il suo sperma non è dei migliori. Su il morale! Le prescrivo un integratore di ubichinolo per un paio di mesi, perché è normale che vi sia un deficit nella produzione di questa sostanza dopo i 35 anni. Nel frattempo faccia più attività motoria, segua una dieta ricca di antiossidanti naturali e… vediamo cosa succede.”

Feci esattamente tutto quello che mi aveva indicato lo specialista, e al controllo successivo già si potevano notare i miglioramenti. Ero al settimo cielo!

Il risultato? Si chiama Giorgia, ed è la luce dei miei occhi! Anzi, dei nostri occhi. Io e Arianna siamo diventati genitori over 40, e siamo talmente felici che non escludiamo di fare un altro tentativo. Stavolta davvero senza stress, né aspettative di sorta, contando, però, su un fido alleato: l’ubichinolo!

LA STORIA HA FINALITA’ DI COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA.
Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.

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