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Coenzima Q10 e ubichinolo alleati del sistema immunitario

Il ruolo dell’ubichinone e dell’ubichinolo nella prevenzione dell’influenza e delle altre infezioni, specialmente di natura virale.

Il coenzima Q10 o ubichinone è una molecola ubiquitariamente (da qui il suo nome) presente nelle membrane cellulari del corpo umano, che gioca un ruolo chiave nel promuovere moltissime funzioni primarie e secondarie, inclusa la risposta immunitaria.

È noto come il sistema immunitario proceda con il suo sviluppo nell’infanzia e adolescenza, per raggiungere la massima efficienza nell’età adulta, e che tenda a perdere efficacia man mano che ci si avvicina all’anzianità, quando gli effetti dell’invecchiamento si riverberano anche sulla capacità di difesa dagli agenti infettivi e dalle minacce interne.

Una della ragioni per cui si assiste a questo fisiologico decadimento è appunto legata a un calo nella produzione del coenzima Q10.

Ma perché questa molecola è così importante per il sistema immunitario? Prodotta dall’organismo stesso e presente in elevate concentrazioni soprattutto in organi vitali quali cuore, polmoni, reni e fegato, svolge due compiti primari: da un lato promuove la produzione e lo stoccaggio dell’energia a livello cellulare mitocondriale, dall’altro funge da potente antiossidante intervenendo su diversi circuiti vitali.1

Ed è in questa seconda funzione che il coenzima Q10 si dimostra necessario per il potenziamento delle difese immunitarie, ma… nella sua versione ridotta, chiamata ubichinolo (CoQ10).

DALL’UBICHINONE ALL’UBICHINOLO

L’ubichinolo è in grado, come nessun’altra molecola nell’organismo, di proteggere gli acidi grassi polinsaturi (i PUFA, di cui fanno parte gli Omega 3), che compongono le membrane cellulari e prevenirne il danno ossidativo da parte dei radicali liberi.2

In questo modo l’ubichinolo CoQ10 difende l’integrità e la “gioventù” delle cellule, agendo anche con funzione lipofila secondaria, ossia favorendo la biodisponibilità della vitamina E, altra sostanza indispensabile alla salute cellulare e alleata del sistema immunitario.

Prima, però, di arrivare al perché al nostro corpo può essere utile un’integrazione di ubichinolo a scopo antiossidante e immunostimolante, vediamo cosa è stato scoperto sul coenzima Q10 in relazione alla sua capacità di potenziare le difese naturali negli organismi sani e in quelli malati.

COENZIMA Q10/UBICHINOLO E INFLUENZA

Il ruolo centrale dell’ubichinone/ubichinolo nel promuovere la strategia difensiva dell’organismo contro l’azione patogena di microrganismi infettivi è stato studiato anche più di recente con risultati sorprendenti.

Nel corso della settima conferenza dell’Associazione Internazionale Coenzima Q10 del 2012, sono stati presentati gli esiti di una sperimentazione effettuata su cavie animali4, per dimostrare come la somministrazione del coenzima Q10 nella dose di 300 mg/Kg al giorno, risultasse efficace nello stimolare la risposta immunitaria nei ratti malati di influenza A, sia che fossero immunocompetenti, che immunocompromessi.

Ammalarsi in modo ricorrente di infezioni virali è spia di un indebolimento immunitario, e non è un caso se a farne le spese siano soprattutto i bambini – ancora immaturi sotto questo profilo – e gli over 65, a corto di coenzima Q10 e di ubichinolo.

Nel nostro corpo la produzione continua del coenzima Q10 e la sua conversione in ubichinolo avvengono in modo fisiologico finché siamo giovani, ma purtroppo questo meccanismo tende ad incepparsi con il progredire dell’età (a partire dai 35 anni). Inoltre fattori ambientali quali stress-psico-fisici, fumo, assunzione di farmaci, alterazioni ormonali e dieta sbilanciata possono accelerarlo.5 Sia il coenzima Q10, che, ancor più, l’ubichinolo, sono estremamente vulnerabili ai fattori stressogeni e si degradano facilmente.

La perdita di queste sostanze è pertanto sia un sintomo di stress ossidativo sia una causa, e si traduce in una progressiva vulnerabilità a malattie di ogni tipo. Infine, la carenza di ubichinolo nel suo ruolo di antiossidante, accelera il processo di invecchiamento di organi e ghiandole, inclusi quelli che sono coinvolti nella risposta immunitaria.

A proposito di degradazione dell’ubichinolo, oggi sappiamo che in caso di infezione virale acuta, ad esempio l’influenza, la sua produzione, così come quella del coenzima Q10 da cui deriva, subiscono un rilevante calo, proprio nel momento in cui se ne ha più bisogno! Uno studio condotto nel 2018 su campione umano e pubblicato sulla rivista “Influenza Other Respir Viruses”, descrive una significativa carenza di CoQ10 nei soggetti malati, rispetto al gruppo di controllo in salute.6

UBICHINOLO PER POTENZIARE LE DIFESE IMMUNITARIE

L’ubichinone, come dimostrato grazie ad un esperimento in vivo condotto da un gruppo di ricercatori universitari giapponesi utilizzando come strumento di indagine la PET (tomografia a emissione di positroni)7, una volta introdotto nel corpo va incontro ad un processo metabolico che ne limita la capacità di assorbimento da parte delle cellule e per questo solo in parte riesce a convertirsi in ubichinolo. Dal momento che il cibo non rappresenta una valida e sufficiente fonte di Q10 e di CoQ10, soprattutto se parliamo di un organismo debilitato dall’età o affaticato dallo stress, si può correre ai ripari grazie alla nutraceutica.

Kaneka è l’azienda farmaceutica leader nella produzione di ubichinolo totalmente biodisponibile. Le molecole vengono infatti ricavate dal processo di fermentazione dei lieviti con tecniche all’avanguardia e perfezionate nel tempo, che consentono di ottenere un prodotto totalmente stabilizzato, non soggetto a ossidazione e simile in tutto e per tutto a quello che l’organismo sintetizza da solo.

Una volta assunto per via esogena, l’ubichinolo viene assorbito dall’organismo in modo molto diretto, rapido e completo8, senza disperdersi nel faticoso percorso metabolico in cui incorre il Q10.

In una strategia di rinforzo generale, mirata principalmente alla prevenzione delle comuni infezioni virali tramite stimolazione del sistema immunitario, si inserisce quindi in modo cruciale la molecola di ubichinolo, consigliata nei soggetti con difese immunitarie indebolite. Questa integrazione non comporta rischi per la salute e può essere combinata con l’assunzione di altre molecole naturali e/o farmacologiche.

1 Varela-Lopez, Giampieri, Battino, Quiles, Coenzyme Q10 and Its Role in The Dietary Therapy against Aging; Molecules 2016, 21(3), 373

2 PASSI S., STANCATO A., COCCHI M.* A monitoring control of oxidative stress of ageing and ageingrelated diseases PROGRESS IN NUTRITION 3, 1, 2001

3 Folkers K, Morita M, McRee J Jr. The activities of coenzyme Q10 and vitamin B6 for immune responses. Biochem Biophys Res Commun. 1993;193(1):88–92

4 Seventh Conference of the International Coenzyme Q10 Association, Therapeutic Effects of Coenzyme Q10 in influenza virus-infected mice, Kyoko Hayashi1 , Satomi Asai2 , Kazunori Hosoe3

5 Crane FL. Biochemical functions of coenzyme Q(10). Journal of the American College of Nutrition. 2001; 20(6): 591–598

6 Chase M, Cocchi MN, Liu X, Andersen LW, Holmberg MJ, Donnino MW. Coenzyme Q10 in acute influenza. Influenza Other Respir Viruses. 2019;13(1):64–70

7 Watanabe PET imaging of 11 C-labeled coenzyme Q 10: Comparison of biodistribution between [ 11 C]ubiquinol-10 and [ 11 C]ubiquinone-10 Biochem Biophys Res Commun 2019 May 7;512(3):611-615

8 Hosoe, kitano, Kishida, Kubo, Fuji, Kitahara Study on safety and bioavailability of ubiquinol (Kaneka QH™) after single and 4-week multiple oral administration to healthy volunteers. Regulatory Toxicology and Pharmacology Volume 47, Issue 1, February 2007, Pages 19-28

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